12 Giugno, sabato: MEDICINA - BOLOGNA - LA VERNA - POPPI
Ore 6.30 partenza da Medicina, parcheggio dell’ospedale (via Saffi, 1). Ore 7.10 carico a Bologna, autostazione – pensilina 25. Partenza verso Firenze e successivamente verso il Casentino , delle quattro vallate della Provincia aretina quella che conserva il maggior numero di testimonianze della ricchissima stagione medioevale vissuta dal territorio: è la valle delle pievi e dei castelli.
Arrivo a Santuario di La Verna: erano i primi anni del Duecento quanto fu eretto sull’Appennino toscano uno dei più importanti santuari francescani. Sorse per volere di S. Francesco stesso, sulla roccia, abbracciato dalla natura della foresta casentinese, nel luogo dove il Santo ricevette le stigmate nel lontano 17 settembre 1224. Qui natura e spiritualità trovano il loro equilibrio e la bellezza di luoghi incontaminati abbraccia fede e storia. Visita della Basilica, della piccola chiesa di Santa Maria degli Angeli, del Corridoio delle Stimmate fino e della Cappella ove si verificò il miracoloso evento.
Al termine sistemazione in albergo nella zona di Poppi e pranzo.
Pomeriggio dedicato a Poppi, uno dei luoghi imperdibili del Casentino. Il profilo del castello domina l'intera vallata e, silente spettatore, è stato testimone di quasi otto secoli di storia. La sua maestosa torre incombeva sulla Battaglia di Campaldino, alla quale è dedicata, nei locali del palazzo, un piccolo museo. Progettato, secondo la tradizione, da Lapo di Cambio, il castello è stato la dimora dell'antica famiglia comitale dei Guidi e ospita, al suo interno, affreschi di grande valore. Il borgo, interessante anche dal punto di vista urbanistico a causa del suo peculiare impianto, sorge attorno al castello ed alla Badia di San Fedele, rispettivamente centro politico e religioso della Poppi medioevale.
Al termine sistemazione in albergo nella zona: cena e pernottamento.
13 Giugno, domenica: zona POPPI - CAMALDOLI - ROMENA - MEDICINA - BOLOGNA
Prima colazione in albergo e partenza per il Monastero di Camaldoli. Il nome Camaldoli deriva da Maldolo, un Conte aretino che, secondo la leggenda, donò a San Romualdo monaco benedettino fondatore dell'Ordine Camaldolese, il terreno sul quale venne edificato questo eremo. La foresta di abete nero costituisce una suggestiva cornice del complesso; la congregazione religiosa ha sempre vissuto con essa in profonda comunione. Visita del monastero, con i suoi bellissimi chiostri, il refettorio e la chiesa, che ospita bellissimi dipinti su tavola eseguiti da un giovane Giorgio Vasari e della chiesa dell'eremo che conserva una decorazione architettonica ricchissima risalente alla metà del XVII secolo, oltre ad affreschi, tele, pezzi scultorei di grande valore, tra i quali una "Vergine col Bambino e Santi", terracotta invetriata di Andrea della Robbia. Conclusa la visita pranzo in ristorante.
Pomeriggio dedicato alla zona di Romena, ed in particolare alla Pieve di San Pietro, tra gli edifici romanici più belli della provincia, posta in una scenografica posizione, circondata da una piacevole campagna, e che conserva una bellissima decorazione scultorea a testimoniare il fervente lavoro delle maestranze di scalpellini, attive nella vallata durante il medioevo. Dopo la visita si prosegue per il vicino Castello dei Conti Guidi, di cui narra anche Dante nel XXX Canto dell'Inferno, teatro di alcune delle vicende della nobile famiglia ed anch'esso collocato in una bellissima posizione paesaggistica, che si raggiunge con una breve passeggiata nel verde. Qui ha soggiornato Dante e si dice che sia stato così impressionato dalla conformazione a gironi delle sue prigioni interne, da prendere l’idea per l’ideazione dell’inferno della sua Commedia. Verrà menzionato anche il Castello di Porciano che Dante lega alle vicende di Mastro Adamo, del Conte Buonconte da Montefeltro, di Fonte Branda, ecc. Concluse le visite inizio del viaggio di rientro per raggiungere le località di partenza in serata