Luoghi di partenza Ore 7.00 a Bologna: Ipercoop Centro Borgo su via M.E.Lepido/ang.Via Normandia Ore 7.20 carico a Bologna, autostazione – pensilina 25 Ore 7.40 San Lazzaro, PalaSavena - Via Caselle, 26 Ore 7,50 carico al casello autostradale di Castel San Pietro Terme.
Partenza in pullman, via autostrada per Forlì e proseguimento lungo la vallata del fiume Montone fino a raggiungere
San Benedetto in Alpe, uno dei borghi più suggestivo di questo territorio, dove l’Emilia Romagna incontra la Toscana, a breve distanza dal Passo del Muraglione. Il fascino di questi paesaggi colpì Dante, che nel 1302 si trovava a passare di qui, nel suo viaggio verso Forlì. La fortuna di San Benedetto in Alpe deriva da un’importante abbazia, che attorno alla prima metà dell’XI secolo fu fondata da San Romualdo, che probabilmente riunì piccoli nuclei di eremiti che popolavano questa zona. In poco meno di un secolo gli abati trasformarono questo complesso in una delle più ricche e potenti abbazie dell’Appennino Tosco-Romagnolo e fu proprio in quel periodo che Dante passò da queste parti. Oggi dell’originario edificio medievale restano solo alcuni tratti: parte della cripta, una torretta difensiva, un portale ad arco e parte delle mura esterne. All’arrivo incontro con la guida per una passeggiata nel caratteristico borgo e la visita ai resti dell’abbazia.
Al termine partenza per il vicino
Portico di Romagna, un compatto borgo, bandiera arancione del Touring Club Italiano, che mantiene molti elementi dell’impianto tardo medievale. La sua costruzione urbanistica è suddivisa in tre piani distinti, collegati da suggestivi passaggi pedonali, secondo uno schema urbanistico che rispecchiava le gerarchie sociali. Durante la visita guidata si potranno ammirare i resti delle cortine difensive e il Maschio a pianta quadrangolare delle fortificazioni dei Conti Guidi, alcune interessanti chiese, il Ponte della Maestà, un elegante manufatto che attraversa il fiume e da dove si gode di una suggestiva vista e svariati palazzi nobiliari, tra cui Palazzo Portinari, che secondo la tradizione sarebbe appartenuto a Folco Portinari, il padre di Beatrice, e luogo in cui il poeta avrebbe conosciuto l’amata. Concluse le visite tempo a disposizione per il pranzo libero o in ristorante (da prenotare all’iscrizione).
L’ultima tappa della giornata sarà
Castrocaro, cittadina circondata da amene colline, abitata fin dalla preistoria, che acquisì grande importanza militare durante il medioevo e per tutto il Rinascimento fu la capitale del potere mediceo nel versante romagnolo dell’Appennino.
“Ben fa Bagnacaval, che non rifiglia;
e mal fa Castrocaro, e peggio Conio,
che di figliar tai conti più s’impiglia”
(Purgatorio, Canto XIV)
Questi versi danteschi sono leggibili su una lapide posta sul muro esterno della Chiesa di San Nicolò. L’invettiva non risparmia Castrocaro, colpevole, come gli altri comuni romagnoli, di avere concorso alla degenerazione dei costumi e all’estinzione di un’antica e nobile civiltà. Al termine della vista del centro cittadino con la Fortezza e le suggestive chiese, inizio del viaggio di rientro per raggiungere le località di partenza in serata.