IL POLITTICO GRIFFONI E LA CHIESA DEL BARACCANO GIOVEDI' 11 FEBBRAIO 2021
Opere della culla rinascimentale ferrarese a Bologna
ITINERARIO GUIDATO DAL DOTT. RICCARDO BACCHI
Vi proponiamo un tour inedito dedicato alla grande pittura del rinascimento fra Bologna e Ferrara, approfittando di un grande evento in città, la mostra temporanea dedicata al Polittico Griffoni, cercando di integrare la stessa con una ricerca delle opere presenti in città, di gioielli dimenticati fra buie cappelle e mensole marmoree delle chiese dimenticate del grande centro storico…
LUNGHEZZA: 2 km ca.
Orario e luogo di ritrovo:
Ore 15.30 Bologna Palazzo Fava Via Manzoni 2 Bologna Ingresso prenotato per le ore 15.45
Termine del tour ore 18.45 circa presso P.zza del Baraccano, 2, Bologna
A Bologna, in Palazzo Fava sede degli affreschi dei Carracci, è in mostra il Polittico griffoni, opera a più mani degli artisti ferraresi Francesco del Cossa e Ercole De’ Roberti. Vedere quest’opera è una cosa straordinaria, forse irripetibile. E’ infatti l’esito di un lavoro quasi avventuroso: alla base c’è una geniale intuizione, poi una ricostruzione multimediale, quindi la realizzazione di un fac simile, la ricerca nei musei di tutto il mondo dei pezzi che componevano inizialmente l’opera e infine la ricostruzione.
Bologna mostra con questo Polittico di essere stata un laboratorio di ricerca pittorica, e non solo, nel periodo del Rinascimento.
Non a caso si avvalse dell’opera di Francesco del Cossa, ferrarese al servizio dei Signori D’Este e di Ercole De’ Roberti, altro artista ferrarese di grande pregio.
A loro fu affidata da Floriano Griffoni, rappresentante della potente famiglia guelfa amica dei Bentivoglio, Signori di Bologna, la realizzazione del Polittico, per l’ononima cappella della Basilica.Il Polittico fu realizzato senza economie, fu circondato da una preziosa cornice e costò moltissimo a Floriano, che non badò a spese per dimostrare la sua grandezza e potenza. Purtroppo agli inizi del ‘700, l’opera fu smembrata e i vari pezzi venduti per gli interessi di nobili decaduti e del clero.
Nell’800 non se ne rinveniva traccia e anche la cornice, si dice, fu usata come legna da ardere. Non possiamo quindi farci scappare l’ occasione di ammirare questo capolavoro del Rinascimento italiano, nato a Bologna oltre 500 anni fa nella grande Basilica del Popolo Bolognese, soprattutto perché al termine del periodo di esposizione i vari “pezzi” saranno restituiti ai musei di provenienza.
I contatti tra Francesco del Cossa e Bologna, a partire dalla metà del ‘400, dopo che l’artista aveva abbandonato Ferrara per gli scarsi riconoscimenti, anche economici, che gli Estensi gli attribuivano, furono intensi, si avvalsero della collaborazione con Ercole De Roberti e durarono fino alla morte dell’artista, per peste, nel 1478.
Ancora a Bologna è conservata la Madonna del Baraccano, affresco votivo che l’artista realizzò per Giovanni II Bentivoglio, Signore della città, rivisitando e correggendo una prima stesura di Lippo di Dalmasio.