Scopriremo Dante attraverso i luoghi menzionati nel programma ma non mancherà qualche sorpresa lungo il percorso «Non mi poriano già mai fare ammenda / del lor gran fallo gli occhi miei sed elli / non s’accecasser, poi la Garisenda / torre miraro co’ risguardi belli, / e non conobber quella (mal lor prenda!) / ch’è la maggior de la qual si favelli» |
«Qual pare a riguardar la Garisenda / sotto il chinato quando un nuvol vada / sovr’essa sì ch’ella in contrario penda, / tal parve Anteo a me, che stava a bada / di vederlo chinare ...» |
ITINERARIO GUIDATO DAL DOTT. RICCARDO BACCHI - DURATA DEL TOUR: dalle 09H30 – alle 16H00 circa ORARIO DI RITROVO: 09.30 DAVANTI ALLA CHIESA, PIAZZA SANTO STEFANO Bologna apparve probabilmente agli occhi del poeta, talvolta di passaggio in città, talvolta soggiornante per periodi più lunghi, come una fucina di stimoli, soprattutto letterari, ma anche città di perdizioni, di esempi di buon governo, e allo stesso tempo di ruffianerie da notai e azzeccagarbugli che facevano della lingua volgare uno strumento per sedare le discordie fra fazioni e casate.
Benché biasimata per aver offerto asilo ai guelfi fiorentini, Bologna, rappresentata allegoricamente dal Palazzo e dalla Piazza, dove si amministra la giustizia pubblica, e si allocano le risorse per i grandi progetti idraulici, è per Dante anche la città del volgare perfetto, luogo dove il latino si ammorbidisce sotto i suoni della fonetica gallica, quasi a rievocare un canto dei trobadores franco provenzali.
Così vicina alla cugina toscana, così diversa per lingua accento e carattere Bologna continua ad offrire al poeta fiorentino, vita natural durante, spunti e riflessioni. Molti degli amici di Dante vivono e insegnano in città, e soprattutto Bologna è anche un’occasione per entrare nel labirinto della mente dell’uomo tardo medievale. Il pensiero medievale come un’enciclopedia del sapere mescola le competenze e le discipline.
Anche l’intellettuale umanista viene attirato dall’humus culturale dell’università scientifica dove il confine fra l’astrologia accademica e l’incessante attività dei maghi e degli stregoni, si fa labile, così labile che persino un tal Cecco d’Ascoli, di rango elevato e cultura raffinata ne fece le spese….
D’altra parte anche la massima istituzione dello Studio felsineo, la giurisprudenza, rappresenta un tema controverso. Infatti, secondo lo stesso poeta, la linea di demarcazione fra la buona giustizia degli antichi corpi di leggi e delle glosse si è piegata ai capricci dell’aristocrazia feudale.
Turrita, merlata, aperta e gioiosa durante la festa della porchetta, angusta e tetra nelle vie ciottolate, dove gli unici raggi di sole si fermano sui panni stesi, tra un piano e l’altro, al di sopra dei beccatelli, la Bologna del trecento fa da cornice alle opere di Dante, in particolare alla Divina Commedia.
Il nostro viaggio toccherà quindi alcuni luoghi legati all’immaginario letterario. In primo luogo il cortile di
Santo Stefano con i suoi mostruosi capitelli dalle teste zoomorfe, quelli che accompagnano la narrazione dantesca come fossero didascalie. Poi raggiungeremo i luoghi del potere pubblico e delle lotte fra fazioni guelfe e ghibelline, arrivando a
San Petronio, per una visita dettagliata della
Cappella Bolognini, luogo assolutamente emblematico per comprendere una cultura piena di suggestioni gotiche, espressione di un popolo pronto ad affacciarsi sull’umanesimo fiorentino, ma ancora imprigionato dentro gli schemi dell’aristocrazia feudale europea.
L’ultima tappa del nostro viaggio sarà
San Giacomo Maggiore. Fra le fonti ispiratrici del Poeta va ricordato sicuramente l’apporto delle corti europee, e attraverso esse, della cultura cavalleresca francese e centroeuropea. La pittura bolognese e quella ferrarese nel cinquecento, che osserveremo nella Cappella privata dei Bentivoglio, portano ancora tracce di quella cultura, segno di prossimità culturale della Val Padana al mondo d’oltralpe; cultura allo stesso modo ben descritta anche dalla pittura del Pisanello presso la vicina corte mantovana nella prima metà del 400.
Buona visita e buon anniversario, con Dante è nata la nostra splendida lingua!