La visita inizia dalla chiesa di San Domenico, un luogo magico vissuto sin dal tredicesimo secolo quando una comunità di frati predicatori provenienti da varie zone d’Europa, a seguito di Domenico da Guzman giunse a Bologna e fondò un piccolo monastero a ridosso delle mura cittadine. L’espansione degli orti, e le acque dell’Aposa, resero questa comunità florida e potente, e particolarmente viva anche dal punto di vista culturale e scientifico. Questo non fu, quindi, solo un luogo di fede un tempio caro all’ordine dominicano, custode delle stesse spoglie del santo, ma anche un luogo di sviluppo scientifico e del sapere. I frati della comunità si occuparono infatti in maniera interdisciplinare di tutte le artes e le scienze fra cui l’alchimia, una dottrina che da certi punti di vista anticipò la scienza moderna illuministica, ma da altri punti di vista fu ancora tanto associata all’esoterismo. L’importanza del luogo è testimoniata da innumerevoli opere d’arte fra cui un coro ligneo intarsiato da Fra Damiano nel 1537, un’opera ricordata anche da
Giorgio Vasari nelle
Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori e considerata da Carlo V imperatore una delle meraviglie del mondo di allora. Terminata la visita ci sposteremo verso un luogo assolutamente sconosciuto e inedito sino ad ora: Palazzo Fava di Via del Cane. Ci troveremo quindi catapultati all’interno del salone d’onore di un palazzo decorato in stile manierista, ornato di originali camini e soffitti lignei, finemente affrescati e decorati con motivi che in parte richiamano temi laici come le arti liberali, in parte rimandano ai miti classici, attraverso uno stile in voga all’epoca: la grottesca. La nostra seconda parte sarà dedicata ad un autore che fece dell’esoterismo e dell’alchimia fonte di ispirazione e elaborazione iconografica: Amico Aspertini. Legata al genio dell’Aspertini, è la chiesa di San Martino, terza tappa di questo viaggio attraverso arte e scienza, che raggiungeremo passando attraverso il cortile dell’Archiginnasio, centro di produzione della preziosa teriaca. All’interno di San Martino vedremo diverse opere di colui che fu forse il più visionario e anticipatore fra tutti i pittori rinascimentali emiliani. Grande fu la sua passione per l’alchimia, l’esoterismo, i metalli e la chimica, sino al punto di diventare tema centrale e ispirazione iconografica per le sue opere.
Nostra ultima tappa: Palazzo Poggi. Punto di arrivo di un tour che vede ora il trionfo della scienza positivista, una splendida dimora cinquecentesca trasformata nel tempio del sapere e del progresso illuministico, dotata di laboratori, strumenti di osservazione, e museo dei mirabilia, ovvero raccolte di materiali appartenenti al regno animale, a quello vegetale, e ai fossili, come evoluzione delle antiche Wunderkammern.
Il Percorso: